Anche Google usa il cloaking

Ebbene sì, anche sul computer di lavoro è arrivato il momento, dopo 3 settimane dall’acquisto, di installare almeno la Google Toolbar. Operazione da qualche nanosecondo.

Apro la mia cartella di software preferiti sempre a portata di mano: GetRight, Gmail FileSystem, GSpot… eccola! Google. Cerco l’installer della toolbar… trovato! No, mi sa che forse è ora di aggiornare. La 2.0 è morta da un pezzo.

Nessun problema, direte voi. E’ sufficiente collegarsi alla homepage di Google Toolbar e scaricare l’installer per Internet Explorer. Ovviamente, ma provate a farlo con Firefox.

Una volta che accedere alla home non c’è verso di scaricare (o almeno io non l’ho trovato) la versione per IE. Ogni link di download vi porterà inevitabilmente a scaricare la release predisposta per Firefox.

Certo, il download diretto sarebbe anche comodo considerando che sono pochi a navigare con un browser ed usare IE solo per la toolbar, ma qualche pazzo c’è ancora.

Niente, non c’è verso. Google applica il cloaking sulla pagina. La verifica si basa sulla user agent e, in base al suo valore, Google mostra la versione più adatta a te, ovviamente secondo la sua logica.

Non mi resta che cambiare temporaneamente la user agent per fagli credere di essere su Internet Explorer, scaricare il file e ripristinare la user agent originale di Firefox.

Che vitaccia… tutto solo per scaricare una Google Toolbar!