TypePad vs Movable Type

I problemi che hanno afflitto negli ultimi tempi TypePad mi hanno riportato alla mente l’amletico dubbio iniziale quando scelsi di aprire un blog: TypePad o Movable Type?

Entrambi sono prodotti estremamente potenti, entrambi sono sviluppati dalla stessa azienda e, a grandi linee, potremmo definire TypePad come la versione “a pacchetto” di Movable Type, ammesso che di quest’ultimo si prenda a riferimento una release precedente alla attuale 3.2.

In una scelta come questa, di norma preferisco sempre adottare la soluzione che mi fornisce in mano maggiore libertà di intervento ma, soprattutto, maggiore autonomia nell’accesso ai dati.

Questa linea di pensiero ha i suoi lati negativi e quelli positivi ma, per quanto mi riguarda, offre l’importante vantaggio di poter intervenire manualmente in qualsiasi situazione.

Riconosco che TypePad sia una piattaforma estremamente versatile e che l’assistenza tecnica offerta da Six Apart è certamente più ampia rispetto alle garanzie, in termini di sicurezza, che può avere un privato, ma cosa succede quando Six Apart decide (o è obbligata) a staccare la spina?

Beh, succede esattamente quello che è successo in questi giorni.

Per me è molto importante poter disporre dei dati. Difficilmente resisto a non pianificare almeno un backup periodico dei database sul mio server e, allo stesso tempo, mi peserebbe non poco sapere che sto scrivendo su un blog dove in qualsiasi momento non posso aprire phpMyAdmin e spulciare le informazioni “grezze”.

Non dico che questa sia la scelta giusta, neppure che sia l’unica, tuttavia mi sento di consigliare chiunque si appresti a lavorare nel web ad attrezzarsi per disporre sempre e comunque dei propri dati.

Scaricate periodamente le pagine dei vostri blog via FTP, eseguite backup dei vostri archivi ed esportate i vostri database per avere sempre a disposizione i vostri dati.

Molti provider mettono a disposizione procedure di export e backup: usatele.

Per concludere, vorrei citare un passo tratto dall’ultimo alertbox di Jakob Nielsen.

Le sue parole sono rivolte all’uso delle piattaforme di blogging ma il loro significato può essere esteso anche ad altri aspetti dell’attività nel web.

Having a weblog address ending in blogspot.com, typepad.com, etc. will soon be the equivalent of having an @aol.com email address or a Geocities website: the mark of a naïve beginner who shouldn’t be taken too seriously.

Letting somebody else own your name means that they own your destiny on the Internet. They can degrade the service quality as much as they want. They can increase the price as much as they want. They can add atop your content as many pop-ups, blinking banners, or other user-repelling advertising techniques as they want. They can promote your competitor’s offers on your pages. Yes, you can walk, but at the cost of your loyal readers, links you’ve attracted from other sites, and your search engine ranking.

Jakob Nielsen