Storia di un viaggio (che si ripete...)

Difficilmente racconto su questo blog i dettagli dei miei eventi personali, ma uno sfogo ogni tanto è d'obbligo.

Come i romani ben sanno (e non solo loro), il 28 Giugno è San Pietro e Paolo, festa patronale quindi... tutti in vacanza! Cosa fa un piemontese con una festa patronale il giovedì? Tante cose, una però era di dovere data la prolungata assenza: un ritorno nella regione del Barolo per completare un paio di cosette in sospeso.

Così, armato della solita buona volontà, lunedì scorso mi accingo a comprare il biglietto Eurostar Roma-Torino, partenza 17.35 Roma Termini ed arrivo 23.20 Torino Porta Nuova. Acquisto andato a buon fine, procedo con il ritorno... acquisto rifiutato! Cosa? Veloce controllo alla PostePay, l'avevo ricaricata da poco. Il sito di Poste Italiane da errore con una funzione di ASP, la pagina non si carica. Per dovere di cronaca, l'errore segnala che si sta tentando di convertire ad intero una stringa da qualche parte all'interno di Poste Italiane. Va bene, riprovo più tardi.

Ok, perfetto, sono le 23.50 ed il sito funziona nuovamente. Apri dettaglio PostePay... spiacenti, il servizio è disponibile solo dalle 6.00 (?) alle 23.00 (?). Che?!? Ma è online, mica serve qualcuno che giri la manovella! Oppure i criceti dei server vanno a nanna dopo il film in prima serata?

Va bene, riprovo domani. All'indomani tutto funziona, perfetto. Tutto, a parte il fatto che ho 41.00 € residue nella PostePay ed il biglietto costa circa 43.00 €, mea culpa che ricarico sempre un centinaio di euro alla volta. Pazienza.

Mercoledì pomeriggio, esco dall'ufficio ed arrivo in stazione sudato come un eschimese all'equatore.
Arrivo a Roma Termini alle 17.15, il treno non c'è ancora. Poco male, arriva sempre al pelo.
17.30, 17, 35... ma il treno non doveva partire? Ah, aspetta, rinviato alle 17.45. E te pareva... 17.40, il treno è rinviato alle 17.55. Risultato? Parto alle 18.05, già 30 min di ritardo alla partenza, che figo.

Davanti a me si siede una coppia brasiliana, nel sedile accanto l'altra coppia di loro amici. Non c'è la presa elettrica per il portatile, probabilmente la seconda cosa che mi fa più girare gli amenicoli quando prendo un Eurostar. La prima la devo ancora capire.

Partiamo, i brasiliani si lanciano in una caccia a chi si addormenta per primo. Dopo una decina di minuti stanno già segando la foresta Amazzonica e tutti e due russano così forte che due sedili avanti si alzano e vengono a vedere per paura che un rasoio elettrico o qualcosa sia rimasto acceso... non scherzo!
Io mi volto a destra, la signora anziana a fianco a me potesse li avrebbe già soppressi tutti e due.

Arrivo a Firenze, il treno va ad una lentezza che forse facevo prima a prendere il carrello a mano del pinguino nella pubblicità del Kinder Pinguì. L'unica differenza è l'aria condizionata, che per fortuna funziona.

Arrivo a Bologna con, più o meno, 45 minuti di ritardo. Che bravi, siamo riusciti a guadagnarne altri 15. Sale a fianco a me una ragazza Torinese che alla fine si è rivelata l'unico aspetto positivo del suo viaggio.
Abbiamo avuto modo di chiacchierare di tutto, avevo solo più da chiederle il suo codice fiscale poi tra un po' potrei essere il suo amio d'infanzia... ora capirete perché!

Non passano oltre 10 minuti, sempre alla solita velocità imbarazzantemente lenta, che la voce del capotreno ci avverte che il locomotore si è guastato, dovremo fermarci a tempo indeterminato in una stazione sul percorso di un paesino sperduto in Emilia. Ricordo che non è pomeriggio, ma sono le 22.00 di mercoledì notte. Tanto per peggiorare la situazione, si è rotta l'aria condizionata in tutte le carrozze, salvo la mia che comincia a diventare il rifugio per molti altri viaggiatori.

Inizia l'Odissea... no, non era ancora questa!

Da questo momento ad ogni stazione facciamo una fermata, indistintamente che sia una stazione prevista o meno, il treno procede più o meno alla velocità del mio scooter. Dopo un po' di tempo arriva un nuovo annuncio: guasto sulla linea, ci si ferma. Che? Ma qualcosa funziona qui?

Vi risparmio i dettagli del resto del mio viaggio, anche perché oramai prosegue semplicemente prendendo con filosofia ogni nuova comunicazione del capo treno e approfittando per conoscere un po' meglio la mia compagna di viaggio.

Arrivo a Torino, per la cronaca, alle 01.30 con 2 ore di ritardo, aggiungendo ancora un'ora per arrivare a casa il totale è 02.30.

Lunedì mattina, cioè ora, treno Torino-Roma delle 07.10. Sono le 07.20 ed il treno è fermo a Torino. Il capotreno annuncia un ritardo causa guasto ai segnali della stazione di Torino.

Cominciamo bene! Adoro tornare in Piemonte in treno...