Oggi parliamo di Directory, termine a 9 cifre utile ad identificare raccolte più o meno curate di elementi, nel nostro caso link a siti.
La directory più famosa, più chiacchierata, più diffamata (e potrei andare avanti ore con gli aggettivi) è senz'altro Dmoz. Perché tutta questa popolarità?
Dovete sapere che per sua fortuna, o sfortuna, qualche anno fa Dmoz fu scelta come sorgente di dati da Google per creare la propria Google Directory.
I siti presenti in Dmoz finivano dritti dritti nella raccolta di Google così come godevano di popolarità maggiore e di un pacco di backlink, dovuti all'enorme diffusione che i dati distribuiti da Dmoz avevano in rete.
Ma avete notato... che parlo al passato?
Le cose sono cambiate, da almeno un anno, ma come al solito la rapidità con la quale webmaster e SEO internazionali, o presunti tali, recepiscono l'arte dell'analisi dei motori di ricerca è equiparabile a quella di un bradipo nano assonnato.
Così Dmoz, da parte sua interminabilmente lenta nei processi decisionali e di approvazione, si è trasformata nel bersaglio preferito da giovani posizionatori incalliti.
Quanto valgono le directory?
Le directory valgono ancora così tanto?
Sembrerebbe proprio di no, a ripercorrere questi 4 brevi passaggi.
Google rimuove il link a Google Directory in homepage
Circa un paio d'anni fa, più o meno, Google rimuove dalla sua homepage il link alla directory, storicamente presente nell'elenco dei 5 collegamenti rapidi in homepage.
Utenti e non si interrogano su quale sia stato il motivo di questa scelta. Dmoz è corrotta? Google punta a rimuovere la sua directory?
A tutte queste domande, ed altre, personalmente risponderei con un semplice: Google ha scelto di dare maggiore rilievo a qualcosa maggiormente remunerativo o d'interesse della collettività.
Google ritarda gli aggiornamenti da Dmoz
La Google Directory veniva regolarmente aggiornata almeno una volta ogni 2 settimane, leggendo i dati dall'RDF di Dmoz.
La frequenza di aggiornamento è andata via via scemando fino a diventare praticamente indefinibile.
Google comincia a rimuovere i cloni di Dmoz
Ancora una volta le pedine in questo gioco sono Dmoz e Google.
Come anticipato tra le righe, Dmoz offre i propri contenuti gratuitamente attraverso un file XML liberamente scaricabile.
Il risultato è stato, negli anni scorsi, il proliferare di "cloni" di Dmoz.
Non era raro atterrare in un sito che, tramite uno script più o meno casalingo, ripubblicasse parte o totalità delle pagine di Dmoz molto spesso farcite di annunci pubblicitari e link sponsorizzati.
Circa un anno fa, forse incalzato dagli inserzionisti AdWords stufi di spendere per annunci poco remunerativi, Google decise di dare un giro di vite a tutti i cloni di Dmoz affinando l'algoritmo al fine di filtrare tutti quei siti che non offrivano nessun valore aggiunto nel mostrare una copia di Dmoz.
All'epoca mi dichiarai favorevole a questa scelta, oggi confermo la mia posizione.
Ad ogni modo, questo è stato il terzo grande sintomo della perdita di valore delle directory, nello specifico Dmoz.
Il link a Yahoo! Directory scompare dalla homepage di Yahoo!
Torniamo sulla nostra macchina del tempo e navighiamo fino a qualche giorno fa quando, abbastanza dietro le quinte, girava la notizia della rimozione del link a Yahoo! Directory dalla homepage del motore di ricerca Yahoo!. Quarto ed ennesimo sintomo di una popolarità in discesa.
Le directory sono dunque pronte a scomparire? E chi prenderà il loro posto? Chissà, forse i blog...