Google mi ha fregato sul tempo, limitando in parte le caratteristiche di questo terzo post sulle anomalie dei motori di ricerca. Ad ogni modo, direi che rimane ancora qualcosa da dire, ancora una volta su Hotbot.
Parliamo di come Google vede Hotbot. Fatto curioso, fino a ieri una ricerca per hotbot presentava al primo posto il terzo livello su Lycos al posto del secondo livello ufficiale.
Solo dalla sesta posizione in giù figuravano poi gli altri domini
e via dicendo.
E l'Italia? Dovete sapere che in Italia Hotbot esiste ma come indicato nell'area international è un sottolivello di lycos.it, poiché hotbot.it è un dominio registrato e non di proprietà di Lycos.
A proposito dell'area international, noto con piacere che recentemente è stato aggiornato l'indirizzo che per il .com punta ora alla versione prima descritta, e non al sottolivello di lycos... direi che è facile capire il perché del cambiamento Google! Tuttavia, nonostante questi piccoli cambiamenti, permane una delle anomalie che mi hanno spinto a scrivere questo terzo post.
Hotbot soffre infatti di contenuti duplicati, o meglio, domini duplicati. La versione internazionale è disponibile sia all'indirizzo http://hotbot.lycos.com/ sia http://www.hotbot.com/.
Direi che sarebbe auspicabile un redirect 301 dal primo al secondo indirizzo, se non altro renderebbe meno complicata la vita a chi deve creare dei tool per l'analisi della provenienza delle query evitando di duplicare due richieste sostanzialmente identiche!