The SuckRank ®

Avrei voluto scrivere un bell’articolo sull’ORM, ovvero Online Reputation Management, ma come avrete notato dal numero di aggiornamenti recenti del blog… mi manca un po’ di tempo! Così vorrei giusto spendere un paio di parole su quello che ho definito the SuckRank. Tra un attimo capirete perché.

La quasi totalità del budget destinato alla promozione online da parte delle aziende, ad oggi, si concentra esclusivamente nella promozione online attraverso i vari mezzi che un po’ tutti conosciamo: web marketing, advertising, search engine optimization, etc. Sono pochissime le aziende che, invece, dedicano una parte di questo budget al monitoraggio di cosa gli utenti dicono di loro nel web. Ancora meno sono le aziende che, presa coscienza delle critiche, si attivano per colmare le lacune o migliorare i propri servizi.

Per chi acquista prodotti su eCommerce, vende prodotti su eBay, controlla il treno su trenitalia.com, prenota l’albergo su Expedia e passa metà della sua giornata online sembra inconcepibile il fatto che le aziende non tengano in considerazione cosa gli utenti dicono online.

Così, poiché un esempio vale più di mille parole, ecco una mia esperienza diretta di un acquisto influenzato da un nuovo criterio di ricerca che definirò SuckRank.

Storie di vita vissuta

Da qualche settimana sto valutando la scelta di un nuovo provider di hosting che offra servizi a metà tra un hosting ed un VPS. Per varie ragioni, il mio account su Dreamhost non è attualmente in grado di coprire alcune mie esigenze.

La maggior parte delle persone che conosco, all’atto della scelta di un hosting si affida a consigli di amici e parenti. Il settore hosting è diventato quasi come quello del gioco d’azzardo: scegliere un servizio veramente affidabile alla cieca è una scommessa! Chi offre questo ma non quello, chi promette quello ma ti sfila questo… un disastro!

Come scegliere?

Il SuckRank

Dopo aver girato alcuni forum di settore, scartato molte proposte, valutato una serie di servizi che si avvicinavano alle mie esigenze (oltre 1 settimana di lavoro) ecco giunto il fatidico momento della scelta fra 4 provides. Quale servizio acquistare? A chi chiedere?

Ecco la risposta: il SuckRank!

Questo sistema di ranking funziona tipicamente per il mercato internazionale dove il modo più semplice per esprimere il proprio dissenso verso un servizio è affermare che sucks, ovvero fa schifo (per usare una traduzione raffinata).

Utilizzare questo algoritmo è molto semplice. E’ sufficiente eseguire una ricerca online per la keyword NOMESERVIZIO sucks (dove NOMESERVIZIO è il nome del servizio che volete acquistare o dell’azienda) e verificare il numero di feedback.

Ad esempio, nel mio caso ero indeciso tra hostgator, site5 ed un paio di altri hoster.

Vediamo i risultati della ricerca:

A questo punto è abbastanza palese che Dreamhost non goda di una reputazione altrettanto positiva rispetto, ad esempio, a hostgator. Allo stesso tempo, il sucksrank di hostgator sembra essere moderatamente superiore rispetto a quello di site5.

In questa preliminare, l’algoritmo SuckRank non tiene in considerazione l’anzianità del dominio, la presenza o meno di trusted sources o trusted hubs, lo scambio di recensioni negative che potrebbero impattare sulla qualità del SuckRank finale.

L’algoritmo potrebbe quindi presentare dei falsi positivi in questa sua fase embrionale ma, d’altronde, anche il PageRank non è perfetto! ;)